lunedì 28 settembre 2009

Presentazione a Firenze


Martedì 29 settembre alle ore 21 presso la libreria
La citè, Borgo San Frediano 20 r
Firenze


Reading- presentazione di Giuseppe Gori Savellini


GIORNALISMO DEL DOPOGUERRA

Tra memoria e rimozione


Interverranno l'autore e l'attore Riccardo Lestini che punteggerà di musica e parole le pagine del libro.
Ad ogni argomento Riccardo collegherà letture tratte da libri o canzoni del Novecento, ovviamente collegate all'argomento. Ci saranno Carlo Levi, Bassani, Vancini e altri. Con le parole di grandi autori, ecco ripercorsi gli anni immediatamente dopo la guerra.

mercoledì 23 settembre 2009

STORIA DEI VAMPIRI. La prossima settimana in libreria.


Mattew Beresford
STORIA DEI VAMPIRI
prefazione di Valerio Evangelisti
Odoya
nelle migliori librerie dal 27 settembre

Se i cristiani credono che Gesù Cristo sia risorto, l'idea della resurrezione di vampiri è poi così assurda?
M. Beresford
Che siano nobili galanti di mezza età dal lungo mantello nero o affascinanti ragazze cerulee, adolescenti alla Twilight o sexy-pin up alla Vampirella, i vampiri e tutto l'immaginario che ruota intorno a loro godono di un'ottoma fortuna letteraria e cinematografica. Ma come nasce il mito del vampiro? Da quali basi storiche prende le mosse? Perché, in fondo, moltissima gente vuole credere che realmente alcuni morti camminino sulla terra in cerca di sangue umano? E come si sono coagulate le caratteristiche del personaggio vampiro? L'origine del vampiro è strettamente connessa all'idea di male, di paura e di morte e per questo affascina. Stimola le coscienze all'altezza dell'animalità: il vampiro ha a che fare col sangue, con gli artigli, col sesso e con la notte. Questo libro analizza il fenomeno attraverso una cospicua quantità di fonti. Ne parleremo ancora, intanto potete già ordinarlo, sul sito di Odoya.
"Il vampiro moderno è una creatura nata da demoni, bruciata come eretica e ingiuriata per essere la creazione del diavolo stesso" ( Dal libro)
"Vai laggiù tra gli alberi. Liberati di quel che di umano è rimasto del tuo corpo e non innamorarti così follemente della notte da smarrire la strada" (Intervista col vampiro, di Anne Rice)

domenica 20 settembre 2009

Giornalismo del dopoguerra. Tra memoria e rimozione


Al termine della Seconda Guerra Mondiale, l'Italia è un paese insanguinato, dilaniato da conflitti umani e politici, al contempo è una terra di confine, l'ultima appendice occidentale sul mediterraneo.

Quale ruolo hanno avuto i giornali in questa situazione?

Un ruolo principale, il veicolo tra le necessità del governo e la reazione del paese.

Il desiderio collettivo di chiudere i conti con il passato trova risonanza perfetta sulle pagine dei quotidiani, appena tornati nelle mani dei vecchi proprietari. Si assiste così a una lenta ma inesorabile rimozione della memoria dei conflitti appena sopiti.

Il racconto, attraverso le parole dei giornalisti e gli articoli più significativi del giornalismo italiano nell'immediato dopoguerra, dal processo Kesselring (descritto magnificamente da Indro Montanelli nel 1947) alla cicatrice visibile di filo spinato a tagliare il territorio della Venezia Giulia e dell'Istria.

La storia dei conflitti presenti in Italia, tra antifascisti e anticomunisti nella quale i giornali giocarono un ruolo politico, reso esplicito anche dall'analisi degli assetti proprietari delle maggiori testate italiane.

La necessità di unire l'Italia si affianca a quella di pacificare il territorio, ma per fare questo i problemi irrisolti devono rimanere tali: gli scontri dimenticati, i documenti sulle stragi insabbiati, e i responsabili impuniti. Gori Savellini utilizza la carta stampata per descrivere un monento storico delicato. Le descirzioni dei giornali, i tagli degli articoli e la linea politica delle testate o delle grandi firme vengono fatte parlare nel loro complesso e nella loro sintesi per descrivere la tendenza ad assolvere i fascisti per non destabilizzare il paese.

L'attualità di questo saggio è data dall'unione tra la storiografia narrata e le teorie comunicative moderne: la storia appare fatta dalle opinioni e le opinioni dagli opinion makers.

Giuseppe Gori Savellini, l'autore, è laureato in Storia dei Media presso il dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'università di Siena, è cultore di Teorie e Tecniche del Linguaggio Giornalistico. Si occupa di comunicazione pubblica e politica. Studioso anche di cinema, collabora con festival, rassegne e laboratori di produzione.

...
Il libro sarà presentato a Firenze il 29 settembre alle 21 e 30 con un reading di Riccardo Lentini ( scrittore, regista teatrale). Sarà presente l'autore. Vi comunicheremo dettagli più precisi prossimamente.

sabato 19 settembre 2009

Slideshow, le cover di Odoya, parte 1




Le cover di Odoya, le storie da assaggiare e da vedere, nuovissimo slideshow che potete vedere, commentare e votare cliccando qui

Assaggiando le Storie di Odoya: la pulizia e la sporcizia del corpo


Vasche, latrie, bagni di vapore e acqua calda; saponi, saponette, cessi portatili in legno e water di porcellana...sistemi fognari...una lunga storia di pratiche personali e collettive per pulire il corpo. Come nasce l'idea di igiene del corpo? Come si è sviluppata nel corso del tempo?
Per i romani essere puliti significava un'immersione di due ore in vasche di differenti temperature; per gli aristocratici francesi del XVI secolo cambiarsi la camicia una volta al giorno e mai- orrore!- immergersi nell'acqua. Oggi viviamo in un mondo di deodoranti, di profumi stick e spray, disinfettanti per le mani, salviette e kleenex.

Storia della pulizia rivela le bizzarre indicazioni mediche, i peccatucci igienici dei re, delle signore, dei monaci e dei cittadini comuni, guidandoci attraverso un percorso tortuoso verso l'idea di pulito di oggi. Un'esplorazione unica e originale, un'analisi delle nostre idee di privacy, salute, individualità, religione e sessualità.
Uscito da pochissimo, illustrato è un saggio godibilissimo e sorprendente di Katherine Ashenburg, docente universitaria e giornalista


"Quando sentiamo l'odore del corpo di un altro, noi respiriamo quello stesso corpo con la bocca e il naso e lo possediamo all'istante, nelle sue più segrete sostanze, nella sua vera essenza"
Jean Paul Sartre

Libera la ricerca




Creare, condividere, diffondere il sapere: il progetto che mancava:



Chiunque abbia frequentato l'ambito bibliotecario o universitario in genere conosce la figura del ricercatore precario: sempre presente, sempre al lavoro tra manuali e libri non tradotti, costretto a tirare la giacchetta a docenti che hanno sempre poco tempo e bisogno di qualcuno che gli porti un caffè. Le paghe di questi cognitari non sono all'altezza di quelle europee, da qui la necessità di migrare all'estero per avere una posizione dignitosa all'interno della cultura mondiale. Questi personaggi, da noi considerati "topi di biblioteca"sono l'avanguardia della produzione culturale del nostro Paese. Riforma dopo riforma la possibilità di entrare nel jet set dei docenti diviene sempre più scarsa ma la cultura in Italia esiste ed esiste grazie a loro.

I nostri "cervelli" non hanno davvero nulla da invidiare a quelli degli altri paesi se non le condizioni lavorative in cui i ricercatori di Francia, Germania, Olanda o Stati Uniti vengono fatti crescere. Tutti gli scandali sui favoreggiamenti attuati dai baroni universitari non hanno avuto il ruolo di un vaccino ad un sistema di privilegi clientelari. I ricercatori, precari per condizioni e non per mancanza di merito, aggiungono ogni giorno un tassello al pensiero umano anche delle nostre università.

Il 29 giugno, Rita Clementi, ricercatrice precaria di Pavia, autrice di importantissime scoperte in campo oncologico e più di 10 anni di ricerca precaria alle spalle, ha scritto a Giorgio Napolitano:" La ricerca in Italia è malata" descrivendo la sua necessità di migrare.

Odoya, giovane casa editrice indipendente, si inserisce in questo meccanismo, dando una possibilità di diffusione al sapere che ogni giorno si produce nelle nostre università. Nasce il progetto Libera la Ricerca, dedicato ai ricercatori precari. Odoya pubblica gratuitamente le ricerche dei nostri cervelli perché ci crede.
Attraverso un sistema incrociato di Blind Referee e una presentazione della ricerca fatta da terzi, solo le ricerche con una chiara validità scientifica saranno pubblicate. Per i testi selezionati verranno proposti degli ottimi oggetti-libro diffusi in tutto il territorio nazionale. ( Messaggerie distribuisce per Odoya). I libri seguiranno anche le norme che consentono di utlizzare la pubblicazione come documentazione per i concorsi da docente.
Le aree interessate sono quelle di materia umanistica: dal'antropologia all'area giuridica in quanto prevalentemente, le pubblicazioni delle materie di area scientifica, competono alle riviste di settore in forma di articolo.


Ma non solo.

Le ricerche non verranno veicolate solo tramite la pubblicazione: metteranno anche le ali della presenza in rete. La licenza con cui verranno editate sarà Creative Commons 3.0: modalità di licenziare che garantisce maggiore diffusione e fruibilità. Con la licenza libera e il pdf su GoogleBooks e sul sito di Creative Commons.it, scaricabili a livello gratuito, la possibilità di reperire, stampare, fotocopiare e diffondere le ricerche è massima, sviluppando da un lato l'utilizzo come strumento teorico; dall'altro la curiosità del lettore che può optare per il comodo formato-libro che Odoya propone. La licenza tutela inoltre il ricercatore rendendo illegittimi il plagio e la trasformazione dell'opera.

Odoya inoltre incentiva e supporta la creazione di una rete nazionale di ricercatori. Il rapporto stesso fra referee (che saranno ad ogni modo ricercatori) e pubblicandi, dopo la selezione delle opere, da pubblicare, incentiva la collaborazione fra ragazzi di università diverse su tutto il territorio nazionale.

Ad oggi, constatiamo che, dall'apertura della "chiamata alle armi" diretta ai referee a ora, l'afflusso è di 150 ricercatori idonei disponibili!!
I primi testi usciranno a ottobre.


Altre informazioni qui



COLLABORAZIONI

I libri prodotti saranno quindi digitalizzati e messi su Googlebooks. Il progetto Libera la Ricerca si svolge in collaborazione con l'associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani (ADI) e prevede il supporto di Creative Commons Italia. Inoltre è prevista una presentazione del progetto presso il Pisa Book Festival il 10 ottobre 2009, ore 13, Sala Blu, con la presenza di alcuni partecipanti al progetto, ( pubblicandi e referee) e dei giovani ricercatori che hanno già pubblicato con Odoya (Giuseppe Gori Savellini dell'Università di Siena e Riccardo Michelucci dell'Università di Dublino)




mercoledì 16 settembre 2009

Calendario presentazioni: Il corsaro


Calendario presentazioni di Odoya edizioni autunno 2009. Appuntamento a Genova



17 settembre ore 18, Genova. Presentazione de Il corsaro Andrea Doria di Antonio Perria presso Forum Fnac, via xx Settembre 46/R. Interverrano Paolo Lingua, direttore di Telenord ed esperto di Andrea Doria e Augusto Boschi, giornalista del Secolo XIX

Giovane e indipendente


Nella definizione di Odoya non possono senz'altro mancare due aggettivi: giovane e indipendente. Giovane per l'età anagrafica dei soci e dei collaboratori, ma anche per l'idea di cultura che ne deriva.
Indipendente per lo spirito libero che la pervade. Nessuna influenza che costringa a blandire questo o quel partito, nessuna connivenza col baronato universitario.
Tra le ricerche di oltreoceano e quelle delle nostre università, Odoya mette in circolo saperi tramite la pubblicazione e la diffusione di testi freschi, in cui coesistono la natura accademica e quella divulgativa. Il semplice curioso e l'esperto della materia, possono trovare nei nostri libri ricerche godibili, ma accuratamente preparate. Materiale accattivante di sociologia delle comunicazioni, di storia generale, oppure un target peculiare sull'attualità del rapporto USA Medioriente caratterizzano una produzione variegata in cui le fonti spaziano nell'orizzonte culturale più ampio. Inoltre l'ambito dei gender studies rappresenta un orizzonte culturale nuovo a cui stiamo fornendo supporto nella distribuzione.

E' inoltre importante per Odoya il valore di alcuni testi che, accuratamente svecchiati nella forma e nella sostanza dalla curatela. prendono così nuova vita.

mercoledì 9 settembre 2009

Il significato di Odoya




Odoya attraversa misteriosamente diverse culture che non hanno, in apparenza, nulla in comune tra loro, compare e scompare nel corso della storia senza essere mai determinato da un significato preciso, è un'invocazione, un saluto, un nome proprio, un'espressione fonetica, è divinità ed elemento naturale...


Odoya è il nome del nostro logo, un uccello che spiega le sue ali mentre nasce dalle acque.


Odoya è il nome del fiume Niger per gli Yoruba che abitano lungo le sue sponde, il fiume creato dalla divinità Oya, signora dei venti e delle acque, dispensatrice di vita e garante del suo rinnovarsi.


Odoya è il grido con cui si invoca Yemanjà, la bella dea madre del mare nel culto afro-brasiliano del Candomblè, un rito che giunge dallo Yoruba o dal Dahomey e i cui seguaci, cantando e ballando, gettano fiori e liquori come offerte al mare.


Odoya è un canto di lavoro della Georgia.


Odoya è la prima registrazione dell'album "Kohuept, live in Leningrad" del 1987 di Billy Joel registrata presso Djvari Monastary in Tibilisi, Georgia