sabato 19 settembre 2009

Libera la ricerca




Creare, condividere, diffondere il sapere: il progetto che mancava:



Chiunque abbia frequentato l'ambito bibliotecario o universitario in genere conosce la figura del ricercatore precario: sempre presente, sempre al lavoro tra manuali e libri non tradotti, costretto a tirare la giacchetta a docenti che hanno sempre poco tempo e bisogno di qualcuno che gli porti un caffè. Le paghe di questi cognitari non sono all'altezza di quelle europee, da qui la necessità di migrare all'estero per avere una posizione dignitosa all'interno della cultura mondiale. Questi personaggi, da noi considerati "topi di biblioteca"sono l'avanguardia della produzione culturale del nostro Paese. Riforma dopo riforma la possibilità di entrare nel jet set dei docenti diviene sempre più scarsa ma la cultura in Italia esiste ed esiste grazie a loro.

I nostri "cervelli" non hanno davvero nulla da invidiare a quelli degli altri paesi se non le condizioni lavorative in cui i ricercatori di Francia, Germania, Olanda o Stati Uniti vengono fatti crescere. Tutti gli scandali sui favoreggiamenti attuati dai baroni universitari non hanno avuto il ruolo di un vaccino ad un sistema di privilegi clientelari. I ricercatori, precari per condizioni e non per mancanza di merito, aggiungono ogni giorno un tassello al pensiero umano anche delle nostre università.

Il 29 giugno, Rita Clementi, ricercatrice precaria di Pavia, autrice di importantissime scoperte in campo oncologico e più di 10 anni di ricerca precaria alle spalle, ha scritto a Giorgio Napolitano:" La ricerca in Italia è malata" descrivendo la sua necessità di migrare.

Odoya, giovane casa editrice indipendente, si inserisce in questo meccanismo, dando una possibilità di diffusione al sapere che ogni giorno si produce nelle nostre università. Nasce il progetto Libera la Ricerca, dedicato ai ricercatori precari. Odoya pubblica gratuitamente le ricerche dei nostri cervelli perché ci crede.
Attraverso un sistema incrociato di Blind Referee e una presentazione della ricerca fatta da terzi, solo le ricerche con una chiara validità scientifica saranno pubblicate. Per i testi selezionati verranno proposti degli ottimi oggetti-libro diffusi in tutto il territorio nazionale. ( Messaggerie distribuisce per Odoya). I libri seguiranno anche le norme che consentono di utlizzare la pubblicazione come documentazione per i concorsi da docente.
Le aree interessate sono quelle di materia umanistica: dal'antropologia all'area giuridica in quanto prevalentemente, le pubblicazioni delle materie di area scientifica, competono alle riviste di settore in forma di articolo.


Ma non solo.

Le ricerche non verranno veicolate solo tramite la pubblicazione: metteranno anche le ali della presenza in rete. La licenza con cui verranno editate sarà Creative Commons 3.0: modalità di licenziare che garantisce maggiore diffusione e fruibilità. Con la licenza libera e il pdf su GoogleBooks e sul sito di Creative Commons.it, scaricabili a livello gratuito, la possibilità di reperire, stampare, fotocopiare e diffondere le ricerche è massima, sviluppando da un lato l'utilizzo come strumento teorico; dall'altro la curiosità del lettore che può optare per il comodo formato-libro che Odoya propone. La licenza tutela inoltre il ricercatore rendendo illegittimi il plagio e la trasformazione dell'opera.

Odoya inoltre incentiva e supporta la creazione di una rete nazionale di ricercatori. Il rapporto stesso fra referee (che saranno ad ogni modo ricercatori) e pubblicandi, dopo la selezione delle opere, da pubblicare, incentiva la collaborazione fra ragazzi di università diverse su tutto il territorio nazionale.

Ad oggi, constatiamo che, dall'apertura della "chiamata alle armi" diretta ai referee a ora, l'afflusso è di 150 ricercatori idonei disponibili!!
I primi testi usciranno a ottobre.


Altre informazioni qui



COLLABORAZIONI

I libri prodotti saranno quindi digitalizzati e messi su Googlebooks. Il progetto Libera la Ricerca si svolge in collaborazione con l'associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani (ADI) e prevede il supporto di Creative Commons Italia. Inoltre è prevista una presentazione del progetto presso il Pisa Book Festival il 10 ottobre 2009, ore 13, Sala Blu, con la presenza di alcuni partecipanti al progetto, ( pubblicandi e referee) e dei giovani ricercatori che hanno già pubblicato con Odoya (Giuseppe Gori Savellini dell'Università di Siena e Riccardo Michelucci dell'Università di Dublino)




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